Un pittore e il suo collezionista. 
Carlo Corsi nella Collezione Giordani
Dal 28 settembre al 27 ottobre 2013
 MAM Museo d'Arte moderna dell' alto Mantovano. Gazoldo degli Ippoliti. MN.
Mostra antologica con opere dal 1898 al 1962. 
A cura di Renzo Margonari
La collezione Giordani. Storia di una passione.
Un pittore e il suo collezionista. Carlo Corsi nella Collezione Giordani
Dal 28 settembre al 27 ottobre 2013
MAM Museo d'Arte moderna dell' alto Mantovano. Gazoldo degli Ippoliti. MN.
Mostra antologica con opere dal 1898 al 1962. 
A cura di Renzo Margonari
La collezione Giordani. Storia di una passione.
Presentazione di Renzo Margonari
CARLO CORSI
(1879 - 1966)
Nasce
 l'8 gennaio 1879 a Nizza e cresce in un ambiente di musicisti e 
cantanti. Fin dai primi anni di vita si diletta nel "lavorare" con 
lapis, matite, colori, forbici, carte e cartoni, di cui i familiari lo 
forniscono volentieri.
A nove anni resta straordinariamente colpito 
dall'Esposizione Emiliana ai Giardini Margherita di Bologna (dove oramai
 vive e che rimarrà sua abituale residenza) e dalla relativa mostra di 
quadri a San Michele in Bosco. I dipinti di Segantini e Favaretto lo 
stupirono ed ebbe così la misura di quanto l'espressione pittorica lo 
attraesse.
Nel 1896, data la naturale predisposizione al disegno, la 
famiglia lo iscrive alla facoltà di Ingegneria. In quello stesso anno la
 sorella Emilia viene scritturata al Teatro Comunale per cantare nella 
"Carmen" e Corsi
ottiene il permesso di libero accesso al 
palcoscenico. Fu la rivelazione dell'arte e come l'artista stesso 
annotò: "fuggii dalle bolgie universitarie dei calcoli e delle formule 
algebriche ossessionanti per rifugiarmi in
Pinacoteca". Si 
trasferisce a Torino nel 1902, dove compie interamente gli studi 
accademici. Sono di quel periodo i contatti e l'amicizia con Alessandro 
Scorzoni e col suo Maestro, Giacomo Grosso, che aiuta la maturazione artistica
 di Corsi. Rientra a Bologna nel 1906, causa la morte del padre. L'anno 
successivo si reca in Olanda, ove resta impressionato in modo indelebile
 dai luoghi e dagli inconfondibili crepuscoli. Conosce i Rembrandt, i 
Franz Hals, i Vermeer dei musei di Amsterdam, l'Aja, Anversa, Bruxelles e
 li ama per tutta la vita. Ultima tappa di quel viaggio è Parigi dove 
trascorre tutto il suo tempo dentro al Louvre. 
Negli anni dieci, 
colpito dal volo dell'ingegnere francese Louis Blériot, Corsi scriverà 
"avevo anch'io il mio ideale aeroplano, e volevo che si alzasse anche 
lui da terra. Non sapevo in quegli anni a chi affiancare le mie 
esperienze pittoriche, e anche per questo subivo perplessità, dubbi, 
scoramenti…". 
Nel 1912 viene accettato alla Biennale di Venezia e 
nel 1913 espone a Monaco. Nel 1915 espone a San Francisco, dove è 
rimasta una delle sue opere acquistata dal Museo di Arte Moderna. Negli 
stessi anni espone anche alle quattro mostre Internazionali della Secessione di Roma. 
Torna
 a Venezia nel 1920, dopo la pausa dovuta alla Prima Guerra Mondiale e 
di nuovo nel 1922. La consacrazione della sua qualifica di pittore 
avviene nel 1924 con l'invito ufficiale alla Biennale, ma nel 1926, col
 cambio dei regolamenti e dei criteri dell'istituzione veneziana, Corsi è
 costretto a ricominciare dall'inizio tutta la lunga serie delle mostre 
sindacali e regionali.
"E rimase così confinato, per tutto il 
ventennio, nel suo cantuccio bolognese (…). Corsi, l'indipendente di 
Bologna, l'eterno ragazzo alle prime, durevoli emozioni di fronte alla 
donna e alla natura (…). In compenso lo dimenticarono, considerandolo un
 sensista borghese ben dotato, come tanti, di qualità pittoriche e lo 
riscoprirono, quando la ruota ricominciò a girare nel senso giusto, nel 
famoso Premio Bergamo del 1941…" (Raffaele De Grada). 1941, in maniera 
sorprendente e davvero curiosa gli viene assegnato a Bergamo il premio 
per i giovani. Corsi ha sessantadue anni!
Riceve nel 1943, l'invito 
alla Quadriennale a seguito della mostra comprendente 24 opere alla 
Galleria di Roma. È ormai prossimo ad un nuovo invito alla Biennale, ma 
la Seconda Guerra Mondiale lo blocca nuovamente e alla fine di questa, 
deve ricominciare ancora una volta, da capo. Nel dopoguerra allestisce 
dieci personali in varie città tra cui Venezia, Milano, Bologna e 
Torino; nel 1950 viene invitato a Venezia, dove espone tre opere: una 
tempera e due collages. 
Nel 1954 espone a Venezia cinque opere e 
viene successivamente invitato al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, 
insieme ad altri cinque artisti (Deyrolle, Karskaja, Coppel, Koenig e 
Wells), per una mostra di "collages".
Rientrato nella sua 
Bologna, Corsi dirà: "Ora dovrei raccogliere le fila del mio lavoro, ma 
con Matisse, Picasso e Klee si apre, per chi ne sappia intendere i 
messaggi, un nuovo mondo alla pittura. E la mia ostinazione mi fa 
riprendere certe esperienze che mi hanno inquietato fin dai più giovani 
anni: il fascino dei collages, la lirica del moto travolgente nello 
spazio, cui dedico, insieme ad altre esperienze, questi miei anni di 
lavoro".
Nel 1958 è presente a Venezia alla XXIX Esposizione Biennale
 Internazionale d'Arte con una sala personale e presentazione di 
Francesco Arcangeli.
1964: al Museo Civico di Bologna viene allestita una mostra antologica con presentazione in catalogo di Francesco Arcangeli. 
Muore il 27 agosto del 1966.
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Bibliografia